Introduzione
La pianificazione del “Dopo di Noi” rappresenta un passo cruciale per le famiglie di persone con disabilità. Si tratta di immaginare e predisporre una rete di tutele e supporto per il futuro, in modo che la persona fragile possa continuare a ricevere le cure e l’assistenza necessarie anche dopo che i genitori o i familiari non saranno più in grado di occuparsene. Il nostro ordinamento offre diversi strumenti giuridici per organizzare al meglio questa transizione. In questo articolo degli esperti di LDA Legal, gli avvocati specializzati in diritto sanitario e sociosanitario, approfondiamo gli istituti giuridici di maggiore rilievo, spiegando come possono essere utilizzati per tutelare le persone con disabilità.

Qual è la rilevanza del “Dopo di Noi” per le famiglie con disabilità?

Il “Dopo di Noi” riguarda tutte quelle azioni che i genitori o i tutori legali devono intraprendere per garantire che una persona disabile sia adeguatamente assistita anche dopo la loro morte o incapacità. L’obiettivo è quello di prevenire situazioni di abbandono o difficoltà, creando un percorso che possa assicurare stabilità e serenità. Questo pensiero può essere stressante per le famiglie, poiché non possono verificare direttamente l’efficacia delle loro disposizioni, motivo per cui è fondamentale pianificare attentamente il “Dopo di Noi” attraverso gli strumenti giuridici messi a disposizione.

Quali strumenti giuridici sono previsti per il “Dopo di Noi”?

Il nostro ordinamento prevede una serie di istituti giuridici che possono essere combinati per creare una protezione efficace e personalizzata. Tra i principali troviamo:

  • Amministrazione di sostegno
  • Donazione modale
  • Sostituzione fedecommissaria
  • Trust
  • Fondazione di diritto privato

Ognuno di questi strumenti ha peculiarità specifiche che permettono di affrontare il “Dopo di Noi” da angolazioni diverse.

Che cos’è l’amministrazione di sostegno e come funziona?

L’amministrazione di sostegno è uno degli strumenti più utilizzati per la tutela delle persone fragili. Introdotto nel nostro ordinamento con la legge n. 6 del 2004, l’amministrazione di sostegno permette di nominare un amministratore che possa compiere atti a favore di una persona che non è in grado di provvedere autonomamente ai propri interessi. A differenza dell’interdizione, l’amministrazione di sostegno è meno invasiva, poiché preserva alcune capacità decisionali del beneficiario.

L’amministratore di sostegno può essere nominato dal giudice tutelare su richiesta di un familiare, del pubblico ministero o della persona stessa. L’incarico può riguardare la gestione del patrimonio, ma anche la cura della persona, come la supervisione medica o la gestione quotidiana. È uno strumento flessibile che può essere adattato alle esigenze specifiche della persona disabile.

Cos’è la donazione modale e come si applica nel “Dopo di Noi”?

La donazione modale è un istituto giuridico che consente a un soggetto di donare un bene o un patrimonio con l’obbligo per il donatario di rispettare determinate condizioni, come prendersi cura della persona disabile. Questa forma di donazione prevede che il donatario, cioè la persona o l’ente che riceve il bene, si impegni a rispettare l’onere imposto dal donante.

Ad esempio, i genitori di una persona con disabilità possono donare un immobile a un altro figlio con l’obbligo che quest’ultimo si prenda cura del fratello disabile. Se il donatario non dovesse rispettare questo obbligo, i genitori o i loro eredi possono richiedere la risoluzione della donazione per inadempimento, come previsto dall’art. 793 del Codice Civile.

Cos’è la sostituzione fedecommissaria?

La sostituzione fedecommissaria è un istituto di diritto successorio previsto dall’art. 692 del Codice Civile, che permette a un genitore o un coniuge di designare un erede con l’obbligo di conservare i beni ricevuti e restituirli alla morte a favore di un’altra persona, generalmente quella che si intende tutelare. Questo strumento è particolarmente utile nel caso in cui si voglia garantire che il patrimonio resti a disposizione di una persona disabile per tutta la durata della sua vita, per poi essere devoluto a soggetti o enti che ne continueranno la cura.

Un esempio comune riguarda il caso di genitori che lasciano una parte del patrimonio a un figlio sano con l’obbligo di prendersi cura del fratello disabile, trasferendo poi i beni residui a favore di enti o fondazioni che si occuperanno della persona disabile.

Come si applica il trust nel “Dopo di Noi”?

Il trust è uno strumento di origine anglosassone che sta trovando una crescente applicazione anche nel nostro ordinamento, grazie alla Convenzione dell’Aia del 1985. Con il trust, un soggetto (il disponente) trasferisce la proprietà di beni a un’altra persona o ente (il trustee), con l’obbligo di amministrarli secondo quanto previsto nell’atto costitutivo del trust, per il beneficio di uno o più beneficiari, che possono essere i figli o la persona disabile.

Il trust è particolarmente flessibile e consente di separare il patrimonio del trustee da quello del beneficiario, garantendo che i beni siano gestiti nell’esclusivo interesse della persona disabile. Tuttavia, la sua applicazione in Italia non è ancora del tutto consolidata e solleva diverse problematiche fiscali e giuridiche.

Qual è il ruolo della fondazione nel “Dopo di Noi”?

La fondazione è un ente giuridico che può essere costituito con lo scopo di gestire un patrimonio destinato a fini specifici, come il sostegno di una persona disabile. La fondazione rappresenta una soluzione stabile e duratura per garantire che il patrimonio sia gestito a favore del beneficiario, anche dopo la scomparsa dei genitori o dei tutori legali.

La fondazione può essere creata con una dotazione patrimoniale che garantisca la cura e l’assistenza del disabile a lungo termine, coinvolgendo anche altri soggetti o enti per garantire la continuità del progetto di vita della persona fragile.

Quali sono le implicazioni fiscali degli strumenti del “Dopo di Noi”?

Ogni istituto giuridico comporta specifiche implicazioni fiscali, in particolare per quanto riguarda la trasmissione dei beni e la gestione del patrimonio. Ad esempio, la donazione modale e il trust possono comportare imposte di successione, mentre le fondazioni godono spesso di agevolazioni fiscali. È fondamentale valutare attentamente le conseguenze fiscali con il supporto di un esperto per evitare impatti negativi sul patrimonio.

Conclusione

La pianificazione del “Dopo di Noi” è un passaggio cruciale per garantire che una persona con disabilità riceva le cure e l’assistenza necessarie per tutta la vita. Attraverso strumenti giuridici come l’amministrazione di sostegno, la donazione modale, la sostituzione fedecommissaria, il trust e la fondazione, le famiglie possono costruire una rete di protezione solida e duratura. È fondamentale avvalersi del supporto di professionisti del diritto per scegliere gli strumenti più adatti alle esigenze della persona con disabilità, garantendo un futuro sereno e sicuro.

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